lunedì 22 aprile 2013

#invasionidigitali #certosadibo

Invasione compiuta, sabato scorso, 20 aprile alla Certosa di Bologna.
Grazie Antonella Gasparato che l'hai organizzata.











Impegnativa dal punto di vista emotivo, bella dal punto di vista creativo.
Un'altra occasione per me per fare, tra le altre foto, dei ritratti "certosini".

martedì 16 aprile 2013

Wynwood at Miami: il quartiere dell’arte


Il 9 marzo scorso ero a Miami, era il secondo sabato del mese e come ogni mese c’è stato Art Walk, a Windwood Art District, un quartiere a nord di Downtown.
Gallerie aperte, gente per strada, arte in ogni dove, non tutte le opere sono capolavori, ma ci si trova immersi in un clima creativo, stimolante ed effervescente.


Qualche anno fa un “certo” Tony Goldman, ricco imprenditore di New York è venuto in questa zona, ex grandi magazzini di stoccaggio perlopiù di calzature, dismessi, spalmati su una superficie più grande del centro storico di Bologna. Nel 2009 ha pensato di creare un quartiere dedicato all’arte, con potenzialità di pedonalizzazione e di esplorazione.

Per riqualificare la zona ha chiamato i migliori graffitisti del mondo, quelli che in genere sono considerati degli imbrattatori di palazzi privati o pubblici, e li ha invitati a dipingere i muri dei capannoni, opere en plein air. Ora molti muri dei capannoni del quartiere sono ricoperti da graffiti spettacolari, enormi, colorati, grafici, pittorici: The Windwood Wall

La sua idea è stata: “Wynwood’s large stock of warehouse buildings, all with no windows, would be my giant canvases to bring to them the greatest street art ever seen in one place.
Tony Goldman in collaborazione con Jeffrey Deitch ha creato qui un museo a cielo aperto.

Nel quartiere ci sono gallerie anche importanti come Gary Nader con Limousine e Ferrari parcheggiate all’esterno, con una collezione di opere degna di una delle nostre mostre a Palazzo Grassi a Venezia. Ci sono entrata per caso e dopo avermi fotocopiato il passaporto mi hanno invitato a visitare lo spazio immenso su due piani con opere di Botero, Man Ray, Dalì, Picasso, Basquiat, Vanessa Beecroft, Christo e molti artisti sudamericani che non conosco, Danien Hirst, Warhol e altri. Ma ce ne sono anche con artisti emergenti, interessanti installazioni e oper in genere.

Nel quartiere ci sono anche degli studios di artisti, e un centro, il BAC, in una location “post-commerciale” dove ci sono circa 70 atelier di artisti, spazi chiusi con porta a vetri dalla quale si può sbirciare all’interno quando loro non ci sono, quelli presenti sono sempre molto disponibili a chiacchierare.

Hanno la stanza per la stampa, per l’incisione, un locale di servizio con una bacheca e uno spazio per la posta. La cucina e una serie di punti con dei lavabo per l’acqua.
Ovviamente ogni tanto organizzano degli eventi con dj set e quant’altro per promuovere lo spazio.
Fiunziona così, c’è una giuria che seleziona gli artisti e gli dà lo spazio (circa 300 dollari al mese), nel quale possono dipingere oppure utilizzarlo come spazio espositivo indipendente, ci sono poi degli spazi esterni molto ampi adatti a realizzare opere di scultura o di grandi dimensioni.
Sicuramente uno spazio estremamente stimolante oltre che di grande confronto per gli artisti residenti.
Anche in Lincoln Road a South Miami Beach, c’è l’Art Center un posto analogo dove ci saranno circa 35/40 atelier di interessanti artisti, dove ho avuto modo di conoscere l’interessante ricerca artistica di Beatricia Sagar.
Un'opera di Beatricia Sagar

Ho pianto per la mia Italia e per la mia Bologna.

Un'iniziativa tutt'altro che invadente

Da sabato questo, il 20, fino al 28 si svolge in tutta Italia un'iniziativa interessante:
Invasioni digitali "una rete di eventi nazionali rivolti alla diffusione e valorizzazione del nostro patrimonio artistico-culturale attraverso l’utilizzo di internet e dei social media".

C'è un Manifesto che spiega bene la finalità del progetto:
"Crediamo in nuove forme di conversazione e divulgazione del patrimonio artistico non più autoritarie, conservatrici, ma aperte, libere, accoglienti ed innovative.
Crediamo in un nuovo rapporto fra il museo e il visitatore basato sulla partecipazione di quest’ultimo alla produzione, creazione e valorizzazione della cultura.
Crediamo che le piattaforme che mettono in connessione fra loro visitatori, esperti, studiosi, appassionati, che permettono all’utenza di collaborare all’offerta museale tramite contenuti personali UGC (User Generated Content), possano favorire processi co-creativi di valore culturale.
Crediamo in nuove esperienze di visita dei siti culturali, non più passive, ma attive, dove la conoscenza non viene solo trasmessa ma anche costruita, dove il visitatore è coinvolto ed è in grado di produrre egli stesso forme d’arte.
Crediamo che internet ed i social media siano una grande opportunità per la comunicazione culturale, un modo per coinvolgere nuovi soggetti, abbattere ogni tipo di barriere, e favorire ulteriormente la creazione, la condivisione, la diffusione e valorizzazione del nostro patrimonio artistico.
Crediamo che Internet sia in grado di innescare nuove modalità di gestione, conservazione, tutela, comunicazione e valorizzazione delle nostre risorse.
Contribuisci anche tu a Liberare la cultura, aderisci al manifesto e partecipa alle invasioni digitali."
 
Visitando il sito è spiegata anche l'idea:
"L’iniziativa prevede l’organizzazione di diversi mini-eventi (invasioni) presso musei e luoghi d’arte italiani e si rivolge a blogger, instagramer, appasionati di fotografia e a qualsiasi persona attiva sui social media.
L’obiettivo è quello di diffondere la cultura dell’utilizzo di internet e dei social media per la promozione e diffusione del nostro patrimonio culturale
".
 
Ognuno può organizzare la propria invasione nella propria zona, sono già tantissime le iniziative organizzate.
A Bologna ce n'è una interessante alla Certosa, sabato pomeriggio con tanto di visita guidata, organizzata da Antonella Gasparato