martedì 16 aprile 2013

Wynwood at Miami: il quartiere dell’arte


Il 9 marzo scorso ero a Miami, era il secondo sabato del mese e come ogni mese c’è stato Art Walk, a Windwood Art District, un quartiere a nord di Downtown.
Gallerie aperte, gente per strada, arte in ogni dove, non tutte le opere sono capolavori, ma ci si trova immersi in un clima creativo, stimolante ed effervescente.


Qualche anno fa un “certo” Tony Goldman, ricco imprenditore di New York è venuto in questa zona, ex grandi magazzini di stoccaggio perlopiù di calzature, dismessi, spalmati su una superficie più grande del centro storico di Bologna. Nel 2009 ha pensato di creare un quartiere dedicato all’arte, con potenzialità di pedonalizzazione e di esplorazione.

Per riqualificare la zona ha chiamato i migliori graffitisti del mondo, quelli che in genere sono considerati degli imbrattatori di palazzi privati o pubblici, e li ha invitati a dipingere i muri dei capannoni, opere en plein air. Ora molti muri dei capannoni del quartiere sono ricoperti da graffiti spettacolari, enormi, colorati, grafici, pittorici: The Windwood Wall

La sua idea è stata: “Wynwood’s large stock of warehouse buildings, all with no windows, would be my giant canvases to bring to them the greatest street art ever seen in one place.
Tony Goldman in collaborazione con Jeffrey Deitch ha creato qui un museo a cielo aperto.

Nel quartiere ci sono gallerie anche importanti come Gary Nader con Limousine e Ferrari parcheggiate all’esterno, con una collezione di opere degna di una delle nostre mostre a Palazzo Grassi a Venezia. Ci sono entrata per caso e dopo avermi fotocopiato il passaporto mi hanno invitato a visitare lo spazio immenso su due piani con opere di Botero, Man Ray, Dalì, Picasso, Basquiat, Vanessa Beecroft, Christo e molti artisti sudamericani che non conosco, Danien Hirst, Warhol e altri. Ma ce ne sono anche con artisti emergenti, interessanti installazioni e oper in genere.

Nel quartiere ci sono anche degli studios di artisti, e un centro, il BAC, in una location “post-commerciale” dove ci sono circa 70 atelier di artisti, spazi chiusi con porta a vetri dalla quale si può sbirciare all’interno quando loro non ci sono, quelli presenti sono sempre molto disponibili a chiacchierare.

Hanno la stanza per la stampa, per l’incisione, un locale di servizio con una bacheca e uno spazio per la posta. La cucina e una serie di punti con dei lavabo per l’acqua.
Ovviamente ogni tanto organizzano degli eventi con dj set e quant’altro per promuovere lo spazio.
Fiunziona così, c’è una giuria che seleziona gli artisti e gli dà lo spazio (circa 300 dollari al mese), nel quale possono dipingere oppure utilizzarlo come spazio espositivo indipendente, ci sono poi degli spazi esterni molto ampi adatti a realizzare opere di scultura o di grandi dimensioni.
Sicuramente uno spazio estremamente stimolante oltre che di grande confronto per gli artisti residenti.
Anche in Lincoln Road a South Miami Beach, c’è l’Art Center un posto analogo dove ci saranno circa 35/40 atelier di interessanti artisti, dove ho avuto modo di conoscere l’interessante ricerca artistica di Beatricia Sagar.
Un'opera di Beatricia Sagar

Ho pianto per la mia Italia e per la mia Bologna.

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